1.A LA SANFRASÒN oppure SANFASÒN
Ad litteram: alla carlona; detto di tutto ciò che venga
fatto alla meno peggio, senza attenzione e misura, in modo sciatto e
volutamente disattento, con superficialità e senza criterio.La voce avverbiale
sanfrasòn/sanfasòn è, pari pari, corruzione del francese sans façon (senza
misura).
2.A LLIETTO ASTRITTO, CÓCCATE 'MMIEZO.
Letteralmente: in un letto stretto, coricati in mezzo. Il
consiglio della locuzione non è quello di sapersi adattare alle situazioni,
quanto quello di ricercare in ogni occasione la soluzione migliore; in un letto
stretto, perché piccolo o perché già occupato da altri, è consigliabile
coricarsi al centro, il posto pi ú sicuro, che può preservare da rovinose
cadute laterali.
3.A LL’ ANEMA D’’A PALLA!
Letteralmente: All’anima della palla! Espressione
esclamativa con cui si usa commentare notizie riferite a cose od accadimenti
cosí incredibili o palesamente falsi da farli ritenere essere la quintessenza
delle sciocchezze, paragonabili solo ad un sesquipedale contenitore
sferico,privo di sostanza, fatto di aria e contenente aria...
4.A LLU FRIJERE SIENTE LL’ADDORE - A LLU CAGNO, SIENTE ‘O
CHIANTO
Ad litteram: “Al momento di friggere, avvertirai il (vero)
odore” - “Al momento di cambiarli, piangerai.”
Locuzione che riproponendo un veloce scambio di battute
intercorse tra un venditore ed un compratore, viene usata quando si voglia far
comprendere a qualcuno di non tentare di fare il furbo in una contrattazione
usando metodi truffaldini,perché correrebbe il rischio d’esser ripagato allo
stesso modo.
Un anziano curato, recatosi al mercato ad acquistare del
pesce, si vide servito con merce non fresca, anzi quasi putrescente; accortosi
della faccenda, ripagò il pescivendolo con moneta falsa, ma nell’allontanarsi
sentí il pescivendolo che si gloriava di averlo gabbato e a mo’ di dileggio gli
rivolgeva la prima frase della locuzione in epigrafe; e il curato, prontamente,
gli rispose con la seconda frase.
5.A LLUMME 'E CANNELA SPEDOCCHIAME 'O PETTENALE.
Ad litteram: a lume di candela, spidocchiami il pettinale
(id est: monte di Venere). Il proverbio è usato per prendersi giuoco o
sarcasticamente redarguire chi, per ignavia, rimanda alle ore notturne ciò che
potrebbe fare piú agevolmente e proficuamente alla luce diurna.
pettenale s.m. = monte di Venere, pube, pettignone dal lat.
pectinale(m).
Brak
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